Il progetto nasce dalla volontà dell’amministrazione comunale di dotare il centro di attrezzature funzionali capaci di rispondere alle esigenze della collettività. Il principio base dal quale si è partiti nasce dall’attitudine del “luogo” nel porsi centrale in un sistema urbano e sociale, prevedendo così una nuova struttura architettonica nel tratto pedonale di Via Corradini, che genera spazi multifunzionali, integrandosi con la piazza e con la realtà commerciale dell’area. Viene così disegnata una soluzione Architettonica modulare e replicabile in differenti contesti urbani, una “pensilina tecnologica” che muta utilizzo nei vari momenti della giornata. L’opera si compone di tre corpi distinti composti da pilasti triangolari e copertura in legno, le sedute alla base in fungono da zavorre. Le tre strutture saranno completamente autonome grazie all’energia prodotta dell’impianto fotovoltaico che alimenterà l’impianto di illuminazione e i pannelli LED. Gli usi dello spazio pubblico variano nelle diverse ore della giornata così come il target degli utenti. Nelle ore giornaliere, la maggior parte delle persone percorrono la strada per raggiungere il luogo di lavoro, a volte soffermandosi per una breve pausa dovuta alle sedute e alla presenza di attività commerciali, così come l’ora di pranzo diventa il luogo ideale per approfittare delle attività di ristorazione. Di giorno, soprattutto durante ore più calde le persone si spostano verso zone di ombra, questo è dovuto al fatto che il tratto pedonale è esposto a sud ed è privo di copertura. Nelle ore pomeridiane, soprattutto dopo l’uscita dei bambini da scuola, diventa il luogo ideale per lasciarli liberi e giocare ancora un po’ alla luce del giorno, anche se preferiscono gli spazi più ampi e tendono a spostarsi verso la piazza, li dove i gradini antistante la fontana diventano sedute per i genitori. La sera diventa luogo di passeggio e di incontri tra amici, torna ad essere il “salotto” dove poter scambiare relazioni sociali. L’idea progettuale si sviluppa attorno a questi principi, proponendo una “pensilina tecnologica” che può accogliere eventi e attività per la collettività.